La solitaria vita dello Scrittore

di Sam Stoner

Qual è la vita di uno scrittore Noir?
Nel mio immaginario dovrebbe essere simile a quelle dei personaggi che descrive, lo scrittore Noir dovrebbe vivere in ambienti le cui atmosfere richiamano quelle dei suoi romanzi. La realtà è un’altra.

.Il mondo Noir è dentro lo scrittore,
non fuori.
ciò che lo circonda è desolazione,
soprattutto sociale.

Lo scrittore Noir non è un gran frequentatore di salotti, feste, cocktail, aperitivi, cene… diciamo la verità, lo scrittore Noir fa un vera e propria vita del cazzo!
Logico che poi se la sfoghi sulla pagina. Prendiamo ad esempio Sam Stoner. La sua giornata tipo.
Deve andare a lavorare, quindi al mattino raggiunge in auto l’ufficio che ha vicino casa. Il suo ufficio è composto da tre persone. Tre persone che vede ogni giorno per anni, e che spera di continuare a vedere perché vorrà dire che Sam ha un lavoro. A una certa ora stacca e torna a casa in auto. Venti minuti di tragitto.
A casa legge e scrive fino a cena (non che ci sia tutto questo tempo per farlo). Poi guarda qualcosa di interessante in tv, soprattutto le serie americane e sbircia nel pc in cerca di notizie di cronaca nera interessanti. Va a dormire relativamente presto per svegliarsi altrettanto presto al mattino, solitamente prima dell’alba, per scrivere.
E così comincia una nuova giornata.
Non incontra molte persone, tranne che al supermercato. Oppure nelle sere che partecipa a presentazioni o mostre d’arte. Non frequenta bar malfamati. A Roma non ci sono i bar che si possono trovare nel Village o a Soho. Al massimo c’è il baretto con la sala biliardo di Tor Bella Monaca, ma è bene non entrarci se non si è del luogo. Si rischia la vita.
La sola persona con la quale Sam scambia quotidianamente il saluto è una prostituta. Si vedono un paio di volte al giorno tutti i giorni. Salutarla è diventato più un gesto di cortesia che altro.
Insomma, diventare uno scrittore Noir non è stata poi una così grande pensata. L’uccello di Sam è diventato taciturno e scorbutico. Sam comincia a prendere informazioni sulle associazioni che assistono donne affette da ninfomania. Le probabilità di una trombata dovrebbero aumentare considerevolmente, comunque più che non nel corso di ceramica proposto dal municipio.
Potrebbe darsi all’alcol, ma poi non potrebbe scrivere, solo Hemingway riusciva a farlo pur essendo ubriaco fradicio. Così continua a percorrere le sue giornate, una dietro l’altra, parla solo con i suoi personaggi fraternizzando con le future vittime. Nel mentre, considera l’opportunità di prendere un caffè con la prostituta, il solo essere umano che non scivola sui finestrini della sua auto e nella sua fantasia.
Che vita del cazzo quella dello scrittore Noir.

©2011 by Sam Stoner

Commenti

rosy ha detto…
è la tua vita ..la tua passione..nn è una vita del cazzo....
Deoris (Sākti) ha detto…
Finchè si tratta di una tua scelta,portata e plasmata come vita,non vedo perchè deve essere un'esistenza del cazzo,Stoner.
Non diciamo "cazzate",è proprio il caso di dirlo.
Maria Omiccioli ha detto…
divertente nel senso di ironica...va beh.. le orchidee più soffrono è più sono belle no?E poi tutti quei locali mondani non è che offrino tanto di più di un supermercato o del luogo di lavoro per le conoscenze femminili..........:)
Ps:io invece tutti i dì ho quaranta minuti di autobus per andare al lavoro, ma in compenso non devo leggere le cronache dei giornali per conoscere fatti noir;)
se vuoi ti aggiorno io...
Maria.
rosalba ha detto…
in questa tua descrizione di vita intravedo un romanticismo decadente,un vedersi quasi leopardiano,ma molto molto vero...