Quando Enrico Teodorani mi ha chiesto se volessi partecipare all'antologia che stava curando per EF Edizioni dedicata a H.P. Lovercraft non ho avuto alcun dubbio circa la risposta.
Lovercraft è tra i grandi autori dell'Ottocento, secolo che
amo particolarmente. Il suo immaginario ha sempre esercitato su di me una sinistra fascinazione, tanto che qualche anno fa scrissi un racconto (Il Teatro Maledetto) ispirato a una delle sue opere: "L'orrore a Red Hook". Un racconto piuttosto lungo, oltre le quarantamila battute, che ho rivisto ed editato, alleggerendolo un po', per questa preziosa antologia.
amo particolarmente. Il suo immaginario ha sempre esercitato su di me una sinistra fascinazione, tanto che qualche anno fa scrissi un racconto (Il Teatro Maledetto) ispirato a una delle sue opere: "L'orrore a Red Hook". Un racconto piuttosto lungo, oltre le quarantamila battute, che ho rivisto ed editato, alleggerendolo un po', per questa preziosa antologia.
Il risultato è un racconto veloce, agile e, spero, capace di rievocare le atmosfere lovercraftiane a me tanto care.
Lo stile non è il mio solito, a tratti sboccato e violento, è invece piuttosto ricercato ed elegante, come insegna il Maestro dell'horror H.P. Lovercraft.
Il Teatro Maledetto
Copyright by Sam Stoner
"Ce l’aveva fatta. Il Professor
Henry Loman, docente di Critica ed Estetica alla University of London, era al
National Theatre per la prima dell’ultima commedia di Alan Ayckbourn. Si
trattava di una serata di gala. Era presente tutta l’alta società di Londra,
duchesse, conti, illustri membri della Camera dei Lords, anche qualche stella
della tv.
Diede l’invito a una delle
graziose ragazze in divisa che lo condusse al suo posto. Be’, niente male
davvero per un... com’è che lo aveva apostrofato il rettore? Un vetusto e
patetico docente di estetica che passa il proprio tempo libero con il naso
infilato in quelle stupide riviste per casalinghe colpite da Alzheimer.
Il rettore pensava di avere un
innato talento per insultare i propri docenti. Ma questa volta gli era andata
male, visto che il vetusto e patetico
professore si trovava nel tempio del teatro mondiale proprio grazie a una
di quelle ‘stupide riviste’.
Essere il vincitore
dell’estrazione indetta dalla redazione del magazine Segreti e Misteri era stato un colpo di fortuna davvero
inatteso. Certo, era stato piuttosto incauto a lasciare il numero di ottobre
nella sala docenti, ma ormai era fatta e, a dire la verità, non gliene
importava granché: era al National Theatre per una delle
più attese rappresentazioni della stagione. Che il rettore scrivesse pure tutte
le stramaledette lettere di richiamo di questo mondo, quella notte le valeva
tutte, pensò, mentre la ragazza gli indicava il suo posto. Era in prima fila,
una vera fortuna. La ringraziò, accomiatandosi con un sorriso.
Rimase in piedi, spalle al
palcoscenico, per saziarsi di quella folla mondana ed elegante che aveva sempre
visto in tv e nelle riviste. Già pregustava il party organizzato per gli
invitati al termine della commedia. Tanto per cominciare, avrebbe potuto
stringere la mano al più brillante autore inglese. Che smacco per quegli inetti
dei colleghi che da sempre lo snobbavano.
Le poltrone in prima fila erano ancora vuote,
tranne due occupate da una coppia di ragazzi che si tenevano per mano intenti
in una conversazione alquanto intima. Che piacevole immagine, pensò. Poi i due
giovani si baciarono, del tutto incuranti di trovarsi in una sala gremita, ma
in fondo era un bacio talmente pudico che non avrebbe potuto dar fastidio a
nessuno. Non finì neanche di pensarlo che quella bucolica scena cambiò
velocemente registro. La ragazza lasciò la sua poltrona per sedersi sulle gambe
di lui, di schiena, alzandosi la attillata gonna nera mentre lui le baciava il collo
stringendole i seni tra le mani. Il Professor Loman guardò le persone in
seconda fila che per qualche incomprensibile ragione sembravano non badare a
cosa stesse accadendo. Ma come era possibile? Non poteva essere l’unico
spettatore di quella follia. Il sipario era ancora chiuso e quindi lui era
l’unico spettatore di quell’inatteso fuori programma. Avrebbe dovuto voltarsi,
allontanarsi o quanto meno invitarli a ricomporsi, e invece rimase lì a
osservarli.. Qualcosa di morboso aveva preso
il sopravvento sulla ragione imponendogli di guardare: un’oscura forza gli
immobilizzava corpo e sguardo. Si stava eccitando, a tal punto da sentire un
ghigno di piacere comparire sul suo viso. Cosa gli stesse accadendo non lo
capiva, era come preda di una qualche perversa passione che non riusciva a controllare. Poi la ragazza
lo guardò. A quel punto il suo unico desiderio, fu quello di unirsi a quei due
giovani amanti. Non gli importava più niente di quella stupida commedia o della
folla che avrebbe potuto vederli, e neanche di essere arrestato o perdere il
lavoro, quello che voleva, e che desiderava più di ogni altra cosa, era il
corpo di quella ragazza che continuava a fissarlo chiamandolo a sé. Dischiuse
la bocca e la sua rosea e giovane lingua improvvisò una oscena danza tra le
labbra poi, lentamente, cominciò ad avvicinarsi a professor Loman. Era sospesa
a mezz’aria, come un serpente guidato dal suono di una flauto magico e perverso
e quando arrivò in prossimità del viso dell’insegnante si divise, come tagliata
da un invisibile lama. Non uscì una sola goccia di sangue da quella ributtante
lacerazione, a parte una gelatina giallastra. Il professor Loman non riusciva
minimamente a razionalizzare quanto stesse accadendo. Più di una volta pensò
che fosse un incubo, un sogno, ma tutto era troppo vivido: il vocio di
sottofondo, il profumo delle signore. Non un solo particolare che poteva
indurlo a credere che quello che stava vivendo non fosse reale. L’unica nota
stonata era quella mostruosa lingua biforcuta e gli occhi della ragazza che ora
erano completamente neri, due buchi affacciati sulle tenebre dai quali non poté
più distogliere lo sguardo. Ma più di tutto, quello che gli procurò maggior
terrore e, nel contempo, una profonda pena per se stesso, fu il desiderio di accogliere
quelle ributtanti lingue dentro sé... " Clicca per acquistare antologia "I figli di Cthulhu" e continuare a leggere
La EF Libri ha appena pubblicato "I Figli di
Cthulhu", un'antologia di racconti horror selezionati da me e ispirati
all'universo letterario creato da H. P. Lovecraft.
Autori presenti con un racconto ciascuno:
Enrico Teodorani
Marco Bertoli
Umberto Pasqui
Davide Camparsi
Sam Stoner
Renzo Maltoni
Gabriele Galletti
Mariarita Cupersito
Marcello Colombo
Francesco Gallina
Francesca Paolucci
Andrea Teodorani