(Max Ernst, The eye of silence) |
Fantasmi personali che si sommano ai fantasmi collettivi, come sembra suggerire anche l'opera di Max Ernst, la personalità più rilevante e visionaria del Surrealismo tedesco, che amplifica in uno spaventoso scenario d'Ombra, gli orrori dell'inconscio personale e gli oscuri presagi della devastazione bellica.
Impregnata di Morte e immobilismo, l'opera di Ernst recupera il carattere metamorfico delle immagini oniriche, che divengono creature, o meglio elementi da riconsegnare a una coscienza pietrificata e inerte.
...La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome.
L’arte è soprattutto visione e la visione, molte volte, non ha nulla in comune con l’intelligenza né con la logica delle idee...