domenica 25 novembre 2012

RECENSIONI: Chester Himes | Corri, uomo,corri


 
di Sam Stoner
Ciò che emerge dalla lettura di questo splendido romanzo è la minuziosa descrizione di ogni particolare: ambiente, personaggi, atmosfere. Descrizioni che non appesantiscono la lettura ma che anzi la rendono più intensa. Interessante anche il fluire dei pensieri dei personaggi, prede e cacciatori. Un alternarsi di pensieri che delizia. Nessuna azione è compiuta senza l’esauriente esposizione dei motivi alla base di ogni parola e gesto. Il lettore assiste,  senza chiedersi mai il perché. Tutto è spiegato. Eppure, non si riesce mai ad anticipare una battuta o un'azione. Il motivo è semplice, i personaggi sono così reali e profondi da gettare un cono d’ombra sulle loro prossime azioni, seguite poi passo passo da una penna che sembra una macchina da presa.  La loro caratterizzazione è tale che è come se Chimes li scolpisse sulle pagine.
Il ritmo è avvincente, a tal punto da costringermi a divorare tutte le pagine. Non sono riuscito ad abbandonare la lettura.
C’è Woolrich, con la figura di un uomo solo che deve lottare contro eventi avversi e a lui ignoti. Un uomo che non viene creduto, lasciato solo con il proprio incubo.
Harlem negli anni Cinquanta
C’è il razzismo. Forte oggi e presente a tutti i livelli negli anni Cinquanta.
Himes rappresenta la realtà senza forzature.
Interessante la figura delle donne. Chester non crede molto in loro. Pronte a tradire anche il loro amore per una scopata. Già avete letto bene, per una scopata, sesso. Tutto qui l’universo femminile di Himes che prima tratteggia donne coraggiose, forti, indipendenti per poi farle precipitare in un baratro dal quale non possono più riemergere, solo la figura materna si salva. La madre votata al sacrificio per i propri figli.
L’incipit è davvero travolgente. Chester ci regala pagine meravigliose. Pochi potrebbero fare di meglio se non i grandissimi scrittori del passato. Himes  riesce a tenere in sospeso la scena iniziale per un tempo che sembra pari al battito di un ciglio e che invece va avanti per ben 38 pagine.
Grandissimo scrittore . Il crime/noir è suo.


Trama
Testimone involontario di un duplice, brutale omicidio a sangue freddo, il giovane studente nero Jimmy Johnson – che lavora come inserviente notturno in una tavola calda di Harlem – diventa a sua volta bersaglio dell'implacabile assassino, un agente di polizia corrotto e ferocemente razzista che vive in uno stato di perenne ubriachezza. Teatro di questa convulsa caccia all'uomo è una Harlem surreale e iperrealista, una sorta di girone dantesco i cui abitanti si dividono tra cattivi e ancor più cattivi, oltre che una Manhattan mai così ostile e impenetrabile, pronta a respingere chiunque bussi alle sue porte in cerca d'aiuto.


Chester Himes
Figlio di due insegnanti, Joseph Sandy Himes e Estelle Bomar Himes, che in seguito divorziarono, fin da ragazzo dovette constatare la discriminazione razziale quando suo fratello, ferito in un incidente, fu respinto da un ospedale per soli bianchi. Dopo essere stato espulso da una università, nel 1928 fu condannato a una grave pena per rapina a mano armata e fu rinchiuso nel penitenziario dell'Ohio. Lì riuscì a farsi rispettare scrivendo racconti, che vennero pubblicati su riviste dopo il 1931. Nel 1936 fu rilasciato in prova in custodia della madre. Continuò a scrivere e venne in contatto con Langstone Hughes che lo aiutò a entrare nel mondo letterario. Nel 1936 sposò Jean Johnson.
 
 
 
 
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Corri, uomo, corri
Chester Himes
Meridiano Zero (collana Meridianonero)
Euro 8,90
p. 288
Anno 2009 (scritto originale 1957)
Traduzione L. Conti

venerdì 16 novembre 2012

"Natale in noir" per Sam Stoner





Un ad Alessandra Buccheri e Paolo Gardinali, curatori dell'antologia Natale in Noir per aver selezionato il mio racconto "Suicidio e resurrezione" insieme ai racconti di  Vito Bollettino, Sandrone Dazieri, Romano De Marco, Gianfranco Ferrari, Ida Ferrari. Paolo Franchini, Angelo Marenzana, Frank Gordon, Marco Vichi.
L'antologia si può acquistare su Lulu.com.

Buona lettura.
Sam Stoner

venerdì 9 novembre 2012

RECENSIONI:Adam Ross | Mr Peanut


 

2012 © by Sam Stoner

Mr Peanut,  romanzo giallo osannato dalla critica più esigente, ossia da quel manipolo di blogger e giornalisti che celebrano ogni opera incomprensibile. E così Livia Manera sul Corriere della Sera scrive ”Mr Peanut è un libro che ha ambizioni letterarie forti. La sua è una lingua vitale, la sua architettura di rimandi e ripetizioni è nabokoviana, l'abilità descrittiva davvero notevole”
Probabile che Livia abbia confuso il romanzo di Ross con qualche altro libro perché Mr Peanut è un romanzo inutile. Noioso. Confuso.
Molti sostengono che il suo pregio sta nello sviscerare i lati più oscuri del matrimonio. Se è vero che molto spazio è dato alla descrizione delle dinamiche proprie del rapporto a due, è anche vero che Ross descrive, non analizza, butta sulle pagine situazioni casalinghe incapace di esaltare con la scrittura i lati drammatici e ironici propri della vita matrimoniale. Ross sa annoiare come ben pochi autori. Lo testimoniano le decine e decine di pagine sulle quali si dilunga su scene che non portano da nessuna parte.
Non se ne comprende il senso.
Ma tutto sta nel bluff  innescato dalla quarta di copertina e dell’incipit, questo sì, davvero straordinario. Le prime pagine sono contraddistinte da uno stile di scrittura brillante e veloce capace di affascinare anche il più smaliziato ed esigente lettore. La trama promette un romanzo geniale che invece, come la scrittura, naufraga  miseramente nella più totale confusione narrativa e strutturale.
Personaggi che escono dal cilindro, neanche fosse un manuale di magia, coprotagonisti che narrano delle proprie vicende personali del tutto slegate dalla storia principale e che terminano improvvisamente così come sono spuntate fuori.
Adam Ross ha messo sul tavolo elementi di grande fascinazione  che se dosati ad arte  e legati con perizia e genio avrebbero potuto generare un romanzo straordinario, ma solo uno scrittore fuori dal comune avrebbe potuto realizzare questo miracolo.  Non lui. Mr Peanut resta solo un minestrone insipido.
Per quanto riguarda la scrittura c’è il tentativo di scopiazzare Philip Roth, obiettivo ambizioso e al di fuori delle capacità di Adam Ross, anche se gli si deve riconoscere il merito di aver tentato di emulare uno dei più grandi scrittori di sempre.
Posso concludere sconsigliando vivamente la lettura di questo deludente romanzo.
22 euro sono una rapina a mano armata.
 
 
La trama
Adam Ross
Il matrimonio e l'omicidio sono due facce della stessa medaglia, i due lati di un nastro di Moebius che si confondono l'uno nell'altro? Prendiamo David Pepin. David è innamorato della moglie fin dal primo giorno in cui si sono conosciuti - all'università seguivano un seminario sul cinema di Hitchcock - e da allora non ha mai smesso di esserlo: dopo tredici anni, e nonostante la depressione e l'obesità della donna, non riesce a immaginare una vita felice senza di lei. Eppure, allo stesso tempo, non riesce neanche a smettere di immaginare, con ossessiva costanza, la moglie morta: e spesso uccisa proprio da lui. Quando la morte (finalmente?) arriva, David ne è sconvolto: ma non basta questo per toglierlo dalla lista dei sospetti. Si tratta di suicidio, come giura lui, o omicidio - un omicidio che forse lo stesso David ignora di aver commesso? Anche gli investigatori chiamati a risolvere il giallo sono degli esperti di amore e odio coniugale: Ward Hastroll (anagramma di Lars Thorwald: l'uxoricida della Finestra sul cortile) ha una moglie che da cinque mesi non vuole lasciare il letto. Mentre il secondo detective è addirittura Sam Sheppard, il medico che negli anni Cinquanta fu accusato di aver ucciso la moglie, condannato da una giuria fortemente influenzata dalla stampa ostile e solo dopo dieci anni riconosciuto innocente. A questo punto il lettore ha capito che quello che ha tra le mani non è un semplice giallo.
 L’autore
Adam Ross è nato a New York. Suoi reportage e racconti sono apparsi sul «Wall Street Journal», «New York Times Book Review», «The Daily Beast». Mr Peanut (Einaudi 2012) è il suo primo romanzo.
 
Mr Peanut
Adam Ross
2012
Einauidi
Pag. 359
Traduzione Cristiana Mennella