mercoledì 29 gennaio 2014

L'amore questo bastardo | Recensione su Dazebao News


OMA - “L’amore questo bastardo”, e-book di Sam Stoner, racconta di un single per scelta, che mai rinuncerebbe al silenzio di casa sua, né al vuoto che gli infonde il portarsi a letto “un’estranea a settimana”. Lui, fervente cattolico, é più rassicurato a sperimentare con la moglie del suo migliore amico, anch’essa cattolica praticante,  tutte le posizioni del kamasutra.

Grazie alla giornalista Bruna Alasia per la sua recensione pubblicata sulla testata Dazebao News. E' riuscita a mettere in evidenza alcuni importanti elementi della storia che mi sono divertito a narrare. Al di là delle battute e dell'ironia ha colto la profonda tristezza dell'uomo single, lontano dall'amore. 


lunedì 20 gennaio 2014

Sam Stoner si racconta su Dazebao News


"Roma - Incontro con Sam Stoner, quanrantenne che si affaccia alla ribalta dei nuovi scrittori, in un pomeriggio di pioggia. Ha un'aria riservata e inglese, così diversa dalla maschera della sua pagina facebook che, attraverso stimolanti argomenti di discussione,calamita folle di fans, soprattutto donne..."


Non vale. Così si gioca sporco. Una vera imboscata in stile Stoner. Sì, un'imboscata per farmi parlare di me. Complimenti alla giornalista Bruna Alasia per essere riuscita a sfoderare il suo fascino, oltre alla professionalità, e avermi fatto vuotare in parte il sacco su me stesso. Che volete, il mio ego è particolarmente sensibile agli apprezzamenti. 

Grazie alla testata giornalistica Dazebao News per avermi cortesemente ospitato. 

martedì 7 gennaio 2014

Joyland di Stephen King visto da Sam


Ciao, Sam, gran figlio di puttana. Come butta? So che ultimamente hai battuto la fiacca. In questo blog ci sono le ragnatele, possibile che tu non abbia nulla da dire? Non credo. Ce l’hai eccome. Solo che faresti incazzare un casino di persone se scrivessi quello che pensi. Meglio tacere? Quindi, non mi chiederò il perché dell’assenza di recensioni di romanzi Crime italiani. Non mi chiederò perché alcune stronze scrittrici italiane non compaiono più nei tuoi post.

Né mi chiederò dell’assenza di culi e tette. Non ti sei infrocito, solo che il tuo cuore ha preso parecchie legnate ultimamente. Non provare a negare. Ho le mie fonti. Poi non pubblichi qualcosa a tuo nome da molti mesi. E non dirmi che le questioni di cuore ti hanno distratto.

Uno scrittore non si distrae mai. Così dicono i burocrati della parola, quelli che vanno a peso, quelli che scrivono dalle 18.10 fino alle 19.49 ogni giorno mentre guardano qualche trasmissione televisiva. Tu invece sei in balia del tuo umore, se fossi donna saresti in fase pre-mestruale permanente. Per tua fortuna, invece, le follie caratteriali femminili ti limiti a subirle. Che gran botta di culo…


Copertina italiana
Tornando ai libri, mi sembra che l’ultimo romanzo che ti ha intrattenuto sul water sia  Joyland di Stephen King. Perché non hai scritto nemmeno una riga? Faceva cagare? Certo, altrimenti non sarebbe rientrato nella "playlist da cesso" ma oltre l'effetto lassativo cosa ne pensi?  Anche per te somiglia a Colorado Kid, il romanzo breve senza capo né coda uscito nel 2005? Lo sapevo, ti conosco troppo bene, Sam. Anche quello, come Joyland, presentato come giallo. Secondo te però c’è sempre da imparare dalla scrittura di King. Ok, sono d’accordo ma la storia, quella proprio non va. I personaggi invece funzionano. Come dici? Che ti è piaciuta la descrizione della fidanzata del protagonista, quella che King dipinge come vera stronza, egoista, un po’ troia e superficiale? Ma chi è la bella che ti ha fatto così incattivire, Sam? Per fortuna nel romanzo c’è un'altra ragazza decisamente in gamba, almeno non è come nelle storie di Patrick McGrath lette e amate dalle donne. McGrath, nelle sue pagine descrive tutte le protagoniste in modo pessimo. Demolisce la figura della moglie, della figlia, dell'amica, dell'amante, della madre e si fa amare come autore. Un genio.

Tornando a King, sarebbe bastato inserire durante la storia qualche elemento in più relativo all’omicidio irrisolto e non svelare tutto soltanto nelle ultime pagine. Non solo, invece di ricorrere al trucchetto del paranormale, pur comprensibile, King avrebbe dovuto applicarsi un tantino di più inserendo un piccolo stratagemma per evitare quelle 10 righe finali che trasformano un romanzo giallo in un horror. Avrebbe potuto mantenere il personaggio che è in collegamento con l’al di là senza farlo diventare la “chiave” della risoluzione dell’intrigo. Al massimo avrebbe potuto far parte dell’ingranaggio in modo che il lettore potesse chiedersi se l’elemento paranormale fosse stato determinante o ininfluente. Suggestione? Forse sì, perché tutti i pezzi del puzzle alla fine sarebbero andati al loro posto senza l’aiuto, apparente, di nessuno spirito.
Giuseppe Mallozzi,  amico che divora libri come Sam divora bucatini, ha definito questo romanzo un "Young adult" (genere letterario che tratta temi riguardanti gli adolescenti, scritti in modo tale da essere visti dal loro punto di vista). Direi che ci ha preso alla grande, Sam. Mi fa piacere che anche tu sia d'accordo. Vedo però che non molli la presa, da vero fan di King dici che solo lui avrebbe potuto elevare un "Young adult" a pregevole giallo. Insomma un'occasione mancata per il Re.      

Sam, è tempo di muovere le chiappe e scrivere, altrimenti ti farò assaggiare la punta dei miei stivali. Che dici? Io non indosso stivali? Cacchio vuol dire, la frase ha un altro effetto con gli stivali. Mai letto Thompson o Crumley? Certo che sì, sei stato tu a farmeli conoscere. Ok, ti lascio alle tue cose, non ti incazzare. Se proprio vuoi sfogartela chiama la tua bella. 

Vaya con Dios, amigo.

Joyland
Stephen King
Sperling & Kupler
Anno 2013
351 pagine
Traduzione Giovanni Arduino
Euro 19,90

lunedì 4 novembre 2013

Sam Stoner e Ventidue Pallottole

Copertina dell'antologia noir "Ventidue Pallottole"
Sono felice di comunicarvi che a gennaio per la EF Edizioni uscirà 'Ventidue Pallottole', un'antologia di racconti noir  ideata e curata da Enrico Teodorani di cui faccio parte.
Non vi nego l'entusiasmo con il quale ho accolto l'invito a far parte di questo progetto.
In primis perché ideato da un autore che stimo molto e poi perché mi è stata concessa l'occasione di poter scrivere un vero racconto Noir, di quelli che richiamano le atmosfere cupe e passionali degli anni Quaranta e Cinquanta. Così è nato il mio racconto "Senza Pietà".
"Si tratta di un progetto a cui tengo molto, anche perché, se il libro andrà bene, potrebbe diventare il primo volume di una serie." dice Enrico sul suo blog. "Oltre a me, con tre racconti inediti di Durìn, gli autori presenti sull'antologia sono (in ordine alfabetico):
Massimo Baglione, Valeria Barbera, Nunzio Campanelli, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Fabio Girelli, Francesco Grimandi, Alessandro Maiucchi, Stefano Andrea Noventa & Fabio Giannelli, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Daniela Piccoli, Graziano Sardiello, Lorenzo Spurio, Sam Stoner, Cristano Tanduo, Andrea Teodorani."
L'illustrazione in quarta di copertina è di Luigi Siniscalchi.

lunedì 28 ottobre 2013

La mia rivista Horror è on line!


Finalmente la mia rivista gotica/horror è online!
Sì, per chi ancora non lo sapesse, oltre che dilettarmi scrivendo storie noir, hard boiled e crime sono anche ideatore, direttore editoriale (insieme a Cinzia Giorgio) e responsabile del progetto grafico (da solo) di una rivista horror, Mary Shelley Project Magazine.
 
Del resto il mistery è sempre stato una mia grande passione. E quando si parla di mistery, quindi di soprannaturale, si parla non


solo di Stephen King, Rod Sterling e Richard Matheson ma anche dell’Ottocento, quello di Edgar Allan Poe e Lovercraft, di Mary Shelley con Frankenstein, di Bram Stoker con Dracula, di Stevenson con Lo strano caso del dottor Jeckyll e il signor Hyde, di Oscar Wilde con Il ritratto di Dorian
Gray e ancora di Henry James con Giro di vite e M.R. James ed Edith Wharton.


Opere e autori capaci di affascinare il lettore dopo oltre due secoli dalla pubblicazione. È qui che arriva Sam Stoner, per omaggiare questi grandissimi autori con il giusto tributo, per ricordare a chi segue l’horror contemporaneo che tutto è nato nell’Ottocento, dalla geniale penna di questi mostri sacri.

Il risultato è una rivista di grande impatto visivo, che non concede spazio al pulp, che se ne frega dello splatter. Una rivista che va dritta al cuore dell’horror. Che cerca di portare alla luce ciò che è nascosto nella mente di autori folli. Si spazia non solo nella letteratura ma anche nel cinema, nella pittura, nella musica, nella poesia, nelle leggende popolari. L’horror nella sua veste più agghiacciante e primitiva.
La rivista è cartacea ma vista l’impossibilità di raggiungere tutti gli appassionati con la carta, ci siamo lasciati sedurre dalla tecnologia. Mary Shelley Project Magazine è così on line.    
A voi la lettura del numero 3.

mercoledì 9 ottobre 2013

Sam Stoner a Radar - Salone di letteratura per ragazzi di Roma



Si terrà al Centro Culturale Elsa Morante (Roma, zona Eur laurentina) RadaЯ, il Primo Salone di letteratura per ragazzi di Roma! Dall’11 al 14 ottobre 2013, dalle ore 10 alle 22. Quattro giorni di eventi, manifestazioni, incontri con autori d’eccezione come Giulio Leoni, Frediano Finucci e Francesco Falconi di Mondadori, Giovanni Nucci di Salani, Roberto Genovesi di Newton & Compton. Ci saranno poi fumetti, proiezioni, oggettistica, videogiochi gratuiti a cura del VIGAMUS, Museo del videogioco di Roma. Saranno presenti anche le giornaliste Carla Cucchiarelli e Roberta Ammendola del Tg3 Lazio e Silvina Pérez di La7.
Chi ama il fantasy e la fantascienza sa che nel Lazio mancano le manifestazioni su questi temi. Allora, con il patrocinio del Municipio Roma IX, in collaborazione con il Centro Culturale Elsa Morante e Zetema, e con la partecipazione di Assoartisti (Associazione italiana artisti), ecco un Salone sulla letteratura per ragazzi.
L’offerta è varia e spazia da autori a editori che esporranno i loro migliori prodotti. Ci saranno inoltre presentazioni di libri e fumetti, esibizioni e conferenze sulle possibilità lavorative offerte dal settore, per invogliare i giovani a entrare nel mondo dell’immaginario come professionisti.
Il programma è ricchissimo:
 VENERDI’ 11 OTTOBRE 2013 DALLE 10 ALLE 22
Ore 10: Apertura del salone e saluti istituzionali:
Dott.ssa Laura Crivellaro Assessore alla Cultura
Dott. Domenico Durastante Assessore Politiche Scolastiche
Cons. Maurizio Filipponi Vice Pres. Commissione Cultura
Ore 10.30: Terzo Padiglione. Incontro con Giulio Leoni (Mondadori). Modera Cinzia Giorgio
Ore 11.45: Terzo Padiglione. Incontro con Francesco Falconi (Mondadori). Modera Francesca Costantino
Ore 16.30: Incontro con Giovanni Nucci (Salani). Modera Cinzia Giorgio
Ore 18.00: “Da Edmond Hamilton a Robert Howard, le origini dell’avventura”. Incontro con Armando Corridore (Elara Edizioni). Modera Pier Luigi Manieri
Ore 20: Sala video. Proiezione dei seguenti cortometraggi: “Inside Batman” di Peppe Coco, “Virus” di Flavio Talamonti e Kyf Picture e incontro con i registi. Modera Pier Luigi Manieri

 SABATO 12 OTTOBRE DALLE 10 ALLE 22
Ore 10: Workshop di scrittura creativa per ragazzi a cura di Alessandra Penna (editor Newton & Compton) e Cinzia Giorgio (Salotti Letterari Leussô)
Ore 11: “Nei tuoi occhi di bambino” incontro con Tiberio Timperi. Presenta Cinzia Pellegrino
Ore 12: Presentazione del libro “I figli di Baal” di Francesca Costantino. Modera Pier Luigi Manieri
Ore 16: Tavola Rotonda “Scrittura per ragazzi ed editoria digitale”, con Silvina Pérez (giornalista e autrice televisiva La7), Frediano Finucci (giornalista e autore televisivo La7 e autore Mondadori), Gabriella Armando e Claudio Saba (Nuove Edizioni Romane). Modera Cinzia Giorgio
Ore 17.30: Presentazione Bakemono Lab
Ore 20: Sala video. Proiezione dei seguenti cortometraggi: “Doors” di Michele De Angelis, “The Place” di Francesco Cinquemani e incontro con i registi. Modera Pier Luigi Manieri

 DOMENICA 13 OTTOBRE DALLE 10 ALLE 22
Ore 11: Conferenza “Bullismo nelle scuole e bullismo al femminile” con Carla Cucchiarelli (vicecaporedattore Tg3 Lazio) e Roberta Ammendola (giornalista Tg3 Lazio) . Modera Cinzia Giorgio
Ore 16.30: Presentazione del romanzo “L’Enigma Botticelli” (Melino Nerella Edizioni) di Cinzia Giorgio con Sam Stoner (Mary Shelley Project Magazine), Carla Cucchiarelli (vicecaporedattore Tg3)
Ore 18: Presentazione Rivista “Mary Shelley Project Magazine” con Pier Luigi Manieri, Cinzia Giorgio e Sam Stoner.
Ore 19: Conferenza “Tecnologia, piaceri profani e Roma nella scrittura di genere e nel Futuro“, parteciperanno: Massimo Mongai, Alessio Brugnoli, Sandro Battisti. Modera Pier Luigi Manieri.
Ore 20: Sala video. Proiezione del cortometraggio: “The Hill” di Omar Protani e Marco Farina e incontro con i registi. Modera Pier Luigi Manieri

 LUNEDI’ 14 OTTOBRE DALLE 10 ALLE 15
ore 10: presentazione di “Spazi di libertà“, il nuovo albo di STREET IDOLS. Il reality comic dei ragazzi della Città Eterna
Ore 10.30: “Il teatro per ragazzi” lezione aperta di Raffaele Castria, Direttore Artistico del Teatro Stabile del Giallo di Roma
Ore 10.30: Presentazione della prima pubblicazione integrale in Italia dell’intera saga di Oz. Presenta il progetto Mariangela Mincione con l’editore Claudio Maria Messina (Robin Editore).
Ore 11.30: incontro con Roberto Genovesi (Newton & Compton). Modera Pier Luigi Manieri

 

venerdì 4 ottobre 2013

GIALLOLATINO 2013 premia Sam Stoner



 
Latina, sabato 28 settembre 2013 poco prima che il sole anneghi nel mare, il nome di Sam Stoner riecheggia per il salone di Palazzo M.
Già dall'arrivo si capisce che qui si fanno le cose sul serio. Red Carpet, strafighe di hostess che mi accolgono con un sorriso seducente e un paio di gambe esposte sfrontatamente per la gioia dei miei occhi.
All'interno, foto dei più grandi scrittori italiani di genere. Ci sono davvero tutti. A dire la verità preferisco leggere le loro parole piuttosto che guardare i loro volti, non sono il massimo della bellezza anche se alcune laureande con la passione per il giallo sarebbero pronte a qualsiasi cosa pur di ottenere la loro attenzione. Spero sarà così anche per me quando avrò superato i settanta.
Nel salone di Palazzo M. è in corso la presentazione dell'antologia di Giulio Leoni, colui che ha trasformato Dante Alighieri in un investigatore. Sono felice che questa geniale intuizione sia arrivata da un italiano e non dal nsolito americano pronto a saccheggiare la nostra storia e la nostra cultura.
Poi omaggio all'ospite di questa settima edizione, Roberto Costantini, autore dei romanzi "Tu sei il male" e "Alle radici del male". E' suo il racconto che apre l'antologia Giallolatino di cui faccio parte.  
Inaspettata vittoria per un racconto noir sfumato di humor, la scrittura che prediligo, apprezzata anche dai giurati. Il titolo: NERO COME LA MORTE. Di seguito l'incipit.

"Un'ora e tredici minuti. Era tutto qui il tempo che restava da vivere a Tano Vitale, Il Papa, come tutti lo chiamavano. Eppure la paura di morire non era presente nel suo sguardo. In realtà non sapeva cosa fosse la paura. Aveva vissuto sempre a un passo dalla morte, il solo modo per acquisire potere e soldi.Almeno nel suo mondo. Al momento era concentrato nel lanciare nel traffico, alla massima velocità, la sua Porsche 911. Doveva raggiungere in fretta la sola persona che gli aveva dimostrato amore e che si trovava in pericolo di vita."
 
Stretta di mano di Carlo Parri, attestato di riconoscimento, copia dell’antologia e flash. Sì, copia dell’antologia già stampata, come se ci trovassimo in Svizzera o in Giappone. Eppure siamo a Latina. Merito dell’efficienza della macchina organizzativa diretta da Gianluca Campagna. 
E poi gli autori presenti: l'amica Marzia Musneci, Giulio Leoni, Roberto Costantini, Andrea Carlo Cappi, Stefano Di Marino, Carlo Parri e ancora G.Pinketts (direttore artistico), Biagio Proietti (direttore tecnico) e  Franco Forte, direttore collane editoriali Mondadori.

giovedì 12 settembre 2013

Mary Shelley Project Magazine


Domenica 15 settembre alle ore 19.30 a Roma (zona Eur) nell’ambito del FantaFestival di Roma presso il Centro Elsa Morante ci sarà la presentazione della rivista cartacea di cultura gotica/horror MaryShelleyProject Mag. Sam Stoner, nella veste di co-ideatore, direttore editoriale e responsabile del progetto grafico, vi aspetta per un saluto e per sfogliare la rivista insieme alla co-ideatrice e direttrice esecutiva Cinzia Giorgio. All’evento parteciperanno anche i collaboratori romani: Daniela Contini, Paola Pegolo, Elizabeth Sherrinford, Marcello Gagliani Caputo, Marco Proietti Mancini, Arthur Lombardozzi. 
Partecipazione con lo spirito, possibilmente un poltergeist, da parte dei collaboratori esterni:: Rosanna Mele, Antonella Leone e ai fotografi Andrea Talarico Ph e Lucian Olteanu. Presenterà Pier Luigi Manierii, direttore del Centro Elsa Morante. Al termine ricco BUFFET E APERITIVO per tutti i presenti. Ingresso gratuito. http://www.maryshelleyproject.com/

lunedì 24 giugno 2013

RECENSIONI: Massimo Rossi | L'ombra del bosco scarno


 
Interessante primo romanzo dello scrittore Massimo Rossi.
Un giallo supportato da una squadra di livello, costituita da tre abili donne: il suo agente e le sue editrici, Chantal ed Eliana abili nello scovare scrittori capaci e di talento, che ben poco concedono alle mode e alle lusinghe di un mercato editoriale sempre più privo di contenuti.
Ma passiamo al romanzo.
L’impianto è quello di un giallo classico, per quanto molti, compreso l'editore, considerino l'opera un thriller psicologico. La parte psicologica è forte, tuttavia, amio parere, una vittima e l’indagine per scoprire il colpevole collocano il romanzo nel genere Giallo.
Molti sono gli elementi che il capace Massimo Rossi esplora: i legami familiari, il rapporto di coppia, il tradimento, la fede religiosa, la menzogna, la complicità, il razzismo, la diffidenza, la disabilità, l’uso di sostanze stupefacenti, l’ipocrisia, l’omosessualità maschile e femminile, la comunità, l’elemento psicologico.
Eppure, tutto questo si esplicita solo al termine del romanzo. Nel corso della lettura, infatti, questi elementi scorrono via fluidamente, non emergendo dalle pagine ma mostrandosi con discrezione, appartenenti non a personaggi, bensì a persone. Persone che inizialmente mostrano una maschera unidimensionale, permettendo al lettore un'immediata collocazione e riconoscibilità, per poi svelare la propria complessa psicologia.

Un aspetto mi ha colpito, il non uscire mai fuori dalle righe.
368 pagine nelle quali la scrittura di Rossi è salda e sicura. Non una sbandata, una leggerezza, un’ingenuità tipica delle opere prime. Struttura e dialoghi sono sempre ben calibrati.
Notevole lo sviluppo dei personaggi femminili, per i quali è necessario spendere qualche parola in più. Sia la protagonista che le coprotagoniste mostrano una complessità mai raggiunta dai protagonisti maschili. L’indagine psicologica è profonda. Le prime vittime sono le donne, ma sono anche quelle capaci di riscattarsi ed evolversi. Le sole capaci di ascoltarsi e comprendersi, come anche di soccombere a se stesse. La protagonista, Helena, incaricata delle indagini, è il personaggio più forte, ma la sua forza è messa al servizio dei più deboli. Una forza mai ostentata, mai declamata ma presente. Un personaggio del genere in mano a un altro scrittore avrebbe rischiato di diventare una macchietta. Prima o poi una battuta da super eroe sarebbe sfuggita. Non a Rossi, capace di dosare con perizia ogni parola.  
Interessante anche la capacità dell’autore di dirigere con sicurezza decine di personaggi. Davvero molti. Eppure non capita mai di perdersi tra le decine di nomi. Nomi vagamente nordici, che non ci danno nessuna indicazione certa sull’etnia, tanto meno del luogo nel quale si svolge la storia. Eppure non si avverte il bisogno di saperlo, perché la comunità montana nella quale si sviluppa il romanzo non è un “non luogo” bensì una località che tutti, almeno una volta, hanno frequentato. C’è la sensazione di sentirla come familiare, riconoscibile.
La storia scorre fluida, sembra quasi un racconto e non un romanzo di 368 pagine.
Un solo appunto: la difficoltà nelle prime tre pagine di permeare la storia. Tre pagine nelle quali l’elemento naturale e paesaggistico sembra predominare. Del resto il titolo “L’ombra del bosco scarno” a questo elemento rimanda. Tuttavia il luogo è solo apparentemente protagonista della storia, nella quale predominano le emozioni violente e i sentimenti. I veri protagonisti sono l’uomo e la donna, con le loro fragilità e le loro paure.
Lettura consigliata.

 

Titolo: L’ombra del bosco scarno
Autore: Massimo Rossi
Editore: Scrittura & Scritture
Pagine:368
Prezzo: € 15,50

http://www.scritturascritture.it/

lunedì 6 maggio 2013

Sam Stoner presenta Marco Proietti Mancini






da sinistra, Sam Stoner e Marco Proietti Mancini





Roma, via Tiburtina, libreria Arion,
Sabato 4 aprile, ore 18.
Presentazione del romanzo “Gli anni belli” di Marco Proietti Mancini.
Con Sam Stoner.



Peccato per voi che non eravate presenti.

Scintille, giochi pirotecnici, vibranti scosse telluriche hanno animato la platea presente tra gli scaffali della libreria Arion di via Tiburtina. Astanti, chiamati dalla roboante voce di Sam Stoner, hanno assiepato vetrine e atrio. Incantati come Ulisse dal canto delle sirene, si sono fatti sedurre dalla prosa di Marco Proietti Mancini.

Tramonti romani, sapori della cucina di casa, intrecci famigliari, pugni scagliati contro il destino e lacrime d’Amore. Sì, Amore, quello con la A maiuscola. Un Amore che non solo domina il romanzo ma che ha dominato anche l’intero pomeriggio Proiettiano.

Mi sono fatto maschera e attore, oratore e ciambellano, inchinandomi davanti alle parole e ai periodi, alle pagine che scorrevano incessanti nelle orecchie della platea e nelle mie. Deliziati, incantati impossibilitati a condurre il pensiero altrove se non sulla storia di Benedetto ed Elena. Una storia, la loro, che è una favola.
Perché sognare è un dovere al quale non ci si dovrebbe mai sottrarre. Per questo Marco condivide con noi questa storia. Per non farci dimenticare dei sogni e per per donarci emozioni profonde, sempre ammantate dalle vesti delicate e magiche della sua prosa.

In questo pomeriggio di maggio, Marco ha dato tutto se stesso, sudato, sfiancato e felice. Dediche e firme sui tomi acquistati, sorrisi e flash in un sabato che ha segnerà i ricordi dei presenti. Ricordi che avranno con sé dopo aver letto “Gli anni belli”. Forse non lo sanno ancora, ma lo so io. Non hanno scampo. Per loro fortuna.


Per acquistare il romanzo CLICCARE QUI
Per contattare l'autore FACEBOOK

Gli anni belli. Storia d'amore tra le due guerre.
Marco Proietti Mancini
Edizioni della Sera
Pag. 415
Anno 2013
Brossura

 

domenica 7 aprile 2013

RECENSIONI: Fabio Mundadori | Occhi viola


La lettura procede spedita fin dalle prime pagine.

Tutto in questo racconto di circa 100 pagine fila via liscio: la storia, l’indagine, il ritmo, la caratterizzazione dei personaggi: la protagonista è ben definita, il commissario, ironico e cinico, non si sbrodola mai addosso come spesso accade in altri romanzi (non di Mundadori ma di alcuni che pubblicano. Chiamarli scrittori significherebbe sputare in faccia al noir.)

Qualche parola in più bisogna spenderla per il personaggio del bambino.
I bambini sono dei rompicazzi micidiali, complicati da gestire in questi contesti, di solito sono usati per giustificare ingenuità proprie della storia facendoli agire come adulti o ancor peggio si attribuiscono loro dei lampi deduttivi estranei al mondo fanciullesco.
Fabio invece tratteggia con onestà e coerenza il bambino, non è funzionale alla storia, né fa parte. È un bambino sveglio, ma pur sempre bambino. E Fabio lo sa bene.
Qualche parola in più avrebbe invece dovuto spenderla Fabio su Occhi viola, la protagonista, personaggio complesso, la cui psicologia emerge quasi sempre attraverso le sue azioni. Il che va bene, ma sarebbe stato necessario scrivere dei capitoli in flashback. Occhi viola, nel finale, sorprende con decisioni e azioni forti e apprezzabili. Badate, parlo di sorprese non di colpi di scena, quelli che arrivano sulla pagina come conigli estratti dal cilindro dal mago/scrittore di turno. Per fortuna Fabio non ha seguito corsi di magia e così ogni evento narrato è sorretto da una ferrea logica, una struttura che mai sbanda e personaggi coerenti.

Riguardo la struttura.
I capitoli sono molti. Alcuni di un paio di pagine. E quelli dedicati a Occhi viola sono da questa narrati in prima persona. Il tutto però funziona. Si tratta di un montaggio cinematografico che tiene alta la tensione e non confonde mai.

Lo stile è asciutto e al servizio della storia. Fabio si concede qualche licenza letteraria solo nell’incipit, licenza ben riuscita, una scrittura che è nella sua penna eppure Fabio non indulge, come molti altri scrittori italiani di thriller, nelle descrizioni. Descrizioni che detto tra noi spaccano le palle al lettore. (Vedi la descrizione dei fiori nel giardino del laboratorio della scientifica nel primo romanzo di Faletti. Pagine degne di essere presenti in un manuale di giardinaggio.)

Il finale prevede esplosioni e sparatorie, risse e fughe. Molto alla Die Hard, come dice lo stesso Fabio. Tutte scene ben scritte, con un ottima tempistica e un ritmo capace di accompagnare l’azione. La mia scena preferita resta la fuga del bambino e la successiva caccia. Davvero ben scritta.


Fabio Mundadori (Foto di Cinzia Volpe)
La tensione e l’azione sono due elementi che Fabio sa dosare al meglio, tra un proiettile, un’esplosione e un corpo a corpo, ciò che rimane in primo piano sono sempre le emozioni dei personaggi.

Lettura consigliata.
 
Occhi viola
Fabio Mundadori
Ego Edizioni
pag. 100
 
 

 

 

lunedì 1 aprile 2013

Sam Stoner presenta Gli anni belli

 



Giovedì 21 marzo. Ore 18. Biblioteca Borghesiana.
Un ex stalla. Pregevole costruzione riqualificata. Un’oasi culturale nel mezzo di una sempre più violenta desertificazione mentale. Silvio Cinque è la mia guida. Silvio Cinque il maestro di cerimonie. Capelli canuti e un entusiasmo da adolescente. Soprattutto passione. Passione per la propria missione: allevare i bambini del quartiere a suon di libri e farne teste pensanti e non carcasse logore di arrivismo.
Dopo di me, colui deputato a presentare, arriva l’autore con famiglia a seguito. Poi arriva la platea. Occhi curiosi, occhi che hanno letto molto. Sarà una passeggiata fargli piacere il romanzo, sarà complicatissimo mantenere viva la loro attenzione, ma sono preparato. Ho messo da parte tutte le emozioni che Gli anni belli mi hanno donato. E con le emozioni non si scherza. 
 
Basilica S. Lorenzo, 1930, Roma

Si parte. Sfodero i primi assi nella manica. Coinvolgo l’autore. Cito pagine inaspettate. Leggo periodi che spiazzano, periodi che narrano dell’emozione dei protagonisti e poco della storia. Perché Gli anni belli è prima di tutto Emozione e solo dopo una storia.

Pagine che scorrono veloci sotto lo sguardo impaziente. Parole, migliaia, che creano universi fino allora sconosciuti. Parole che costruiscono il ricordo di emozioni. Le strade di Roma, il suo cielo al tramonto che sembra dipinto di fresco, il quartiere di San Lorenzo con le botteghe aperte e le donne sedute a parlare e sparlare del quartiere e di chi ci abita, estranee a tutto il resto, perfino alla guerra. L’odore dei panifici e del pane caldo, il profumo del latte messo a bollire al mattino e che si diffonde per casa.
Codifica sensazioni e ricordi. Ecco cosa fa Marco Proietti Mancini, attinge alla memoria di ognuno, a un quotidiano a volte perso e che meriterebbe essere recuperato per poi adagiarlo sulle pagine, come farebbe un padre con il figlio che dorme, attento a non svegliarlo, attento a preservare i suoi sogni. La famiglia prima di tutto. Gli affetti che diventano pilastri di una vita altrimenti incomprensibile.

Emoziona la sua scrittura. Ma non si tratta dell’emozione di un cadavere che penzola da un palazzo, è quella più delicata e quasi impalpabile dell’amore profondo. Quella che non si dimentica più.

Biblioteca Borghesiana, Roma
 
Lui, Marco, inganna chi legge, suggerisce una storia tra due giovani innamorati per poi rivelare, solo alla fine, l’affresco di molte vite, l’abbraccio che non molla la presa delle sue parole. Ed ecco arrivare la speranza, il sogno, il tornare bambini e diventare adulti, i riti di passaggio, gli addii, il ritrovarsi, il vibrare di anime e di speranze.
Alla fine capisco che non devo convincere nessuno a leggere questo romanzo, posso suggerire di farlo, sottovoce, quasi geloso di condividerne l’emozione. Un sussurro che ognuno in sala coglie. Perché si sa, i sussurri del cuori non si perdono mai.

 


 
Gli anni belli
Marco Proietti Mancini
Brossura
Pag 420
Edizioni della Sera

 

 

 

 

venerdì 22 marzo 2013

Mr Noir dei miei coglioni

di Sam Stoner

Ecco come ci si sente dopo aver scritto un fottuto capolavoro senza che un solo Tg nazionale ne parli. Anche se detto tra noi, non passeranno 24 ore che elemosinerò una recensione su un qualsiasi giornaletto di quartiere. Ieri per la prima volta ho fatto entrare in casa un testimone di Geova con l’intento di vendergli il mio racconto. Abbiamo iniziato con il vedere le immagini di orsi che leccano miele dalla mano di ragazzine e siamo finiti con il vedere le foto delle infermiere sexy scartate per la locandine del racconto. Pensavo ormai di averlo in mano ma il pivello è riuscito a estorcermi un abbonamento annuale alla sua rivista in cambio di un acquisto su Amazon.
Per festeggiare ho ritagliato una corona da una scatola di scarpe e ho stappato un Tavernello in tetrapack.
Ora se tu stai leggendo questo post e non hai acquistato il mio racconto a 1 fottuto euro virgola 49 fottutissimi centesimi allora sei un gran bastardo. E te lo dico con il cuore.
Per la miseria, ci ho messo dentro uno stupro, una transessuale, un cinghiale selvatico, un’infermiera troia, un branco di naziskin, una suora sessualmente pervertita, criminali sloveni ed ELVIS PRESLEY!
Cosa volete ancora? Non siete altro che delle sanguisughe!
Basta, me ne torno a scannocchialare la dirimpettaia che ha l’abitudine di stare per casa mezza nuda.