MARY SHELLEY PROJECT MAGAZINE - LA RIVISTA



Mary Shelley.
Tutto inizia dalla passione e la follia di tre scrittori, Violet Blunt, Sam Stoner, Cornelia van de Kamp. Passione per l’horror letterario. E non.
Il terrore, quello vero, nasce nella testa degli artisti. Loro, con la follia che li contraddistingue, riescono a scavare nelle paure più profonde dell’uomo. Gli basta una penna e un foglio di carta, o una tela ed dei colori o ancora una pietra da scolpire o una lastra da incidere.
Ed ecco nascere Mary Shelley Project Magazine.
Lei, Mary Shelley. Una donna capace di creare un’icona horror senza uguali. Una donna, perché MSP è femmina. La redazione, infatti, è composta quasi interamente da donne.
Oltre i già citati Sam Stoner, Violet Blunt e Cornelia van de Kamp, la redazione di questo numero zero si compone di Cinzia Giorgio, Arthur Lombardozzi, Rosanna Mele, Paola Pegolo, Marco Proietti Mancini e Carmen Verde.
Ci siamo posti una domanda: Se Mary Sheley fosse il nostro editore cosa ci chiederebbe?
Ed ecco prendere forma una rivista di 50 pagine che vede proprio Mary Shelley protagonista nell’articolo di apertura Intervista dall’oltretomba di Violet Blunt seguita da un artico lodi presentazione di Clara Reeve e dall’intervista di Cinzia Giorgio a un’altra donna, Loredana Rotundo, agente letterario. Poi le opere folli di H. Bosch nello straordinario saggio di Rosanna Mele L’estetica dell’inquietudine, e le funeree digressioni nel mondo di morti tanto care a Cornelia van de Kamp con la rubrica Cimiteri e dintorni. Inconsueta la lettura del Don Giovanni da parte di Cornelia e Carmen Verde in Leçons de Ténèbres , opera nata, come scrisse Goethe, “dal genio demoniaco di Mozart”.
Non mancano le recensioni di classici horror e di nuove proposte e una recensione più approfondita dedicata a Danilo Arona ad opera di Marco Proietti Mancini. Il gotico, oltre ad essere macabro, è anche vezzoso. Ce lo ricorda Paola Pegolo nella rubrica il Prezioso e il Sublime. Le incisioni con una grande opera di Niccolò Pizzorno. Anche cinema, con il critico Arthur Lombardozzi e la sua incursione nel cinema horror italiano di Pupi Avati, con il quale sono cresciuti i “grandi” maestri americani contemporanei. Una sbirciatina nelle serie tv americane fantasy-horror con American Horror Story e Once upon a time e per finire qualche cazzeggio con arredi gotici che farebbero eccitare anche il sofisticato Conte Vlad.
Il tutto, incastonato in una grafica potente e ricercata coma mai nessun magazine di genere, italiano e non, ha avuto.
Molti gli argomenti che non abbiamo potuto inserire per motivi di tempo e che faranno il loro ingresso nel prossimo numero.
Il numero ZERO è pronto per dischiudere il suo oscuro mondo.
Non vi resta che scoprirlo.

pagina Facebook Mary Shelley Project
blog http://www.maryshelleyproject.com/
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