CHI E' SAM: Saudade

SexyTex - 2012 by Barbara Marin

di Barbara Marin

Questa é l'ultima cosa che scrivo, che faccio, che dico di Lui.
È che ne ho scritte, fatte e dette tante, non ricordo nemmeno la prima.
La prima volta con Sam, Sam Stoner.
Quando l'ho conosciuto mi disse che faceva lo scrittore, una presentazione piuttosto autorevole che incuriosirebbe anche le antenate di quella stronza di Eva.
Io - femmina, bianca, etnia europea, non appartenente alla categoria donne a basso mantenimento, fui colpita ferocemente sopra ogni altra cosa dal fatto che un tizio che scriveva così tanto parlasse così poco.
Lui é la sindone del silenzio. Il silenzio intelligente. Sì, perché Sam parla pochissimo. Sam scrive moltissimo ma parla pochissimo e quando parla non dice cose a caso - sarà perché tacendo ha tempo per pensare.


Sam Stoner
 Chi é Sam Stoner?
Anche io voglio dire la mia.
Ho spesso - in maniera del tutto ironica e provocatoria- affermato che Sam non é uno scrittore. Sam Stoner non sa scrivere- non sa scrivere e basta, intendo. Lui é un creatore di parole immaginifiche e di immagini parlanti. Lui é un regista, uno sceneggiatore, Lui le cose non le racconta, Lui le cose te le sbatte in faccia con sporchi, imbrattati, sarcastici ma casti turpiloqui. Leggere Sam Stoner é come aprire una porta ad un'opportunità: quella di vivere una storia. Quella storia. Sentirla completamente, fino all'orlo dell'ipofisi. Ricordo che leggendo uno dei racconti di cui talvolta avevo il privilegio di avere un'anteprima, sentii l'odore di un ospedale, i rumori degli strumenti in una sala operatoria, i rottami di un'auto graffiare l'asfalto, il dolore di un coltello sulla pelle, vidi un uccello volare, un libro chiudersi sbuffando polvere, un uomo morire sul marciapiede illuminato solo dalla luce di un lampione.


Sam Stoner é noir, é red, é rock, é hip hop.
Sam Stoner é un grazioso biondo personaggio che incarna fisicamente il sogno delle madri madre di ogni vergine del pianeta in età da matrimonio e dentro, un ideatore di drammi e patologie, crimini inimmaginabili. Conoscerlo é un'esperienza unica. Irripetibile.
Essere suo interlocutore poi, davanti alla bottiglia di acqua salutista da buon bevitore di non gassata, é come mettersi in discussione e cercare nell'ascolto, negli sguardi, nei gesti, i sottotitoli per capirlo. Mistero e incomprensione. Elegante mistero. Elegante incomprensione. Seduto sulla mia sedia dal primo al dessert, brusio di plurali che si declinano come aggettivi immaginari, immobile mi ha scossa più volte e mi son sentita una foglia, una vela tramortita dal Maestrale, un pezzo di carta su cui farmi scrivere sopra.
Non so se lo incontrerò mai più, Sam, Sam Stoner - le sue parole da un po' mi voltano le spalle - forse perché mi hanno già detto tutto ed ora ho finito le domande. C'é un magnifico termine nella lingua portoghese [sawˈdadʒi] - la saudade- una specie di ricordo nostalgico, affettivo di un bene speciale che è assente, accompagnato da un desiderio di riviverlo o di possederlo. In molti casi una dimensione quasi mistica, come accettazione del passato e fede nel futuro.

Il titolo di questa recensione a Stoner é proprio Saudade.
Tra i più inconsueti e lontani dal mondo noir e apparentemente da Lui. Ma non é così, ma a pensarci, a rileggere, troverete anche voi la spiegazione di quella parola incastonata in queste righe, come un diamante che vorrei Lui custodisse.
Non so se incontrerò mai più Sam, Sam Stoner, il più pericoloso scrittore vivente, il mite uomo miccia che inaspettatamente ti fa saltare in aria, gli basta un avverbio e deflagri insieme ai tavolini di un bar.
Le uniche esplosioni che posso permettermi sono quelle di gioia, quelle che sono certa mi prenderanno alla gola, quando finalmente, dopo una serie di incompetenti, stupidi, ignoranti editori, arriverà quello che capirà qualcosa di scrittura e lo sbatterà in copertina e sugli scaffali di una libreria di quelle fighe, a sei piani. A Sam piaceranno entrambe le cose, essere sbattuto e soggiornare in libreria.

Buona fortuna scrittore, una fortuna sfacciata come le tue chiuse meravigliosamente irriverenti. E' così che ti cito per salutare i tuoi fan. Questo é Sam, quello che io ho conosciuto, Sam, Sam Stoner. E ora che avete letto, "levatevi dai piedi" [cit.]

UP (e ci siamo capiti)
Barbara Marin


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Commenti

Maria ha detto…
Passione e Saudade. La scrittura è un gran dono per tutti