mercoledì 16 luglio 2014
FANTAFESTIVAL 34° EDIZIONE
La mia recensione sul FANTAFESTIVAL di Roma per la testata Dazebao News.
Il film "Siamo quel che mangiamo" del regista messicano Grau sui cannibali metropolitani e l'intervista allo sceneggiatore di "Doctor Who" JAMES MORAN.
Vi terrò aggiornati nei prossimi giorni ricchi di proiezioni e incontri.
http://www.dazebaonews.it/cultura/item/27754-fantafestival-2014-siamo-quello-che-mangiamo-cannibali-e-zombies
martedì 24 giugno 2014
Candidati a IDIOTI DELL'ANNO!
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Da sinistra, i coniugi Sylvia Pastor e Wojciech Janowski |
Destino vuole che la coppia di coniugi finita nelle nomination del penoso premio Idioti dell’anno sia una coppia di presunti assassini. Ma il premio non è per il brutale reato di cui forse si sono macchiati piuttosto per il motivo che li avrebbe spinti a commetterlo.
I due coniugi, Sylvia Pastor e il console polacco Wojciech Janowski, sembra che abbiano deciso di uccidere la mamma di lei (l’ereditiera Hélène Pastor) perché bisognosi di denaro. E come dar loro torto visto che si beccavano l’esigua somma di 500.000 mila euro di paghetta mensile per non fare una beata mazza.
Siamo onesti, chiunque a loro posto avrebbe pensato a commettere questo omicidio. Non dimentichiamo che i due coniugi sono di Montecarlo. Come avrebbero potuto arrivare a fine mese con quei pochi spiccioli?
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La vittima, l'ereditiera Hélène Pastor |
Hélène, la mamma di Sylvia, possedeva un patrimonio di circa 20 miliardi di euro, in pratica una casa su tre a Montecarlo appartiene ai Pastor, arrivati nel Principato nel 1880 da Buggio in Liguria con cazzuola e calce. Operosi e seri lavoratori iniziarono a costruire palazzine e palazzi fino a ritrovarsi nel 2014 proprietari di un terzo del patrimonio immobiliare monegasco.
Già me li vedo i due coniugi idioti, in uno dei più prestigiosi appartamenti di Montecarlo, seduti a un modesto tavolo d’antiquariato con carta e Montblanc a fare i conti della serva che però non tornano.
- Di’ a mamma che non ce la facciamo ad arrivare a fine mese! – esclama il console.
- Sai bene com’è la vecchia. Non c’è modo di farla ragionare – risponde Sylvia.
- Ammazziamola e prendici tutto! Con 20 miliardi di euro riusciremo almeno a comprarci una cacchio di isola per andare in vacanza.
- Ti prego Woj, modera il linguaggio.
E così i due avrebbero assoldato altri idioti come loro a Nizza che a loro volta avrebbero assoldato i sicari idioti a Marsiglia, per un totale di 20 idioti. Tutti insieme hanno fatto il sopralluogo con taxi (il tassista ha subito spifferato tutto alla polizia) e poi i sicari il 6 maggio a bordo di una moto, hanno affiancato l’auto dell’ereditiera (una lancia Voyager) hanno puntato un fucile da caccia a canne mozze e hanno sparato uccidendo l’autista, il sessantacinquenne Mohamed Darwich, e Hélène. Ovviamente si sono fatti riprendere dalle telecamere a viso scoperto.
Nemmeno Monicelli avrebbe immaginato una sceneggiatura del genere. A confronto i personaggi de I soliti ignoti sono geni del male. Del resto per uccidere una delle donne più ricche del pianeta in uno dei luoghi a più alta densità di videocamere di sorveglianza al mondo non dove essere troppo complicato, avranno pensato i candidati a Idioti dell’anno nei loro abiti sartoriali.
Probabilmente in carcere si chiederanno come mai sia andato tutto storto.
E quando il magistrato chiederà al console polacco Wojciech Janowski il perché di questa follia, lui risponderà:
- A sor giudice, e che dovevo da fa’. Mì socera ce stava a fa’ morì de fame. E ce stia lei a magnà quer caviale tutti i giorni, annà in giro in Bentley e a vive in un quartieraccio come Montecarlo solo con 500 mila cocuzze al mese. E che cazzo!
venerdì 18 aprile 2014
James Ellroy - Ricatto
James Ellroy.
Per chi non lo conoscesse è il
più grande scrittore noir al mondo. Per alcuni un buffone.
Il suo stile è "hard boiled”. Ha tra i suoi
principali esponenti i grandi scrittori americani della prima metà del
Novecento quali, per citarne alcuni, James M. Cain, Mickey Spillane, Dashiel Hammett.
Stile asciutto, secco, violento
nel ritmo, si potrebbe accostare a un ritmo jazz sincopato.
Ellroy lo ha arricchito, mutuando
termini, allitterazioni, neologismi da una rivista scandalistica americana
degli anni Cinquanta “Confidential”; ha poi coniato lui stesso nuovi termini, caratterizzando fortemente le sue opere.
Quest’ultimo romanzo breve “Ricatto” è dedicato proprio a Confidential e in particolare a Fred Otash,
detective privato, che si può considerare l’anima della rivista scandalistica. Fu proprio Otash che
disseminò Hollywood di cimici e telecamere nascoste, che fornì a Confidential intercettazioni
telefoniche, pedinamenti, registrazioni magnetiche.
Ellroy è coprotagonista del
romanzo insieme a Fred Otash. Quest’ultimo si trova nella “Cella 2607, Istituto
di Pena, Braccio degli sconsiderati Scassafamiglie, Purgatorio dei Perversi”.
Dal Purgatorio nel quale si trova, con il corpo che aveva negli anni Cinquanta,
viene messo in contatto telepatico con James Ellroy:
“Questo Ellroy è una testa di
cazzo… L’ho conosciuto nei miei ultimi mesi di vita. Si è appropriato della mia immagine per un
personaggio di un suo romanzo super pubblicizzato L.A. Confidential. Libro e
film sono una cagata orrenda.”
Otash potrà raggiungere il
Paradiso solo se confesserà ogni suo peccato. Il suo solo lasciapassare sarà l’espiazione. E
così prende il via il gran circo dei ricordi, delle scopate, delle droghe,
delle carriere distrutte, dei brutali pestaggi. Fred era temuto e rispettato.
Un pessimo elemento che si nutrì dei vizi delle star, vizi terribili per
l’america puritana di quei tempi. Il ricatto divenne la sua unica fede. Come
scrivere oggi che il pargolo degli Agnelli se la fa con una transessuale e
sniffa cocaina. Pubblicarlo sarebbe un reato? Un’azione moralmente deprecabile?
No, solo verità. Confidential non chiedeva denaro per non pubblicare le
notizie, il suo credo era divulgarle. E Fred le scovava, con ogni mezzo.
“Avevo a busta paga un esercito
di irridenti informatori e di sarcastici spioni. … Pagavo degli avvoltoi della
Buoncostume in cambio di informazioni su froci fresconi, tossici tossicchianti
e alcolisti alchimisti nelle grinfie del Delirium Tremens. Costruivo grossi
fascicoli sui segreti delle celebrità e ammassavo nel mio animo autentiche
atrocità.”
Questo romanzo breve è puro hard boiled,
scorretto e cattivo.
Nessuno viene risparmiato.
Nessuna star era candida come le case di produzione volevano far credere. Ava
Gardner “Era una nefasta ninfomane con una predilezione per il salame nero.”
“John Wayne? Praticamente un travestito. Walt Disney? Un pedofilo. Burt
Lancaster? Sadico. Alfred Hitchcock? Guardone.”
Sarcastico, irriverente,
umoristico. Un grande James Ellroy.
James Ellroy
RicattoEinaudi Stile Libero BIG
Traduzione Alfredo Colitto
Pag. 80
Euro 10,00
venerdì 14 marzo 2014
Presentazione di 99 Rimostranze a Dio
Roma, 14 marzo 2014
Furore. Di parole.
Questa sera, il palco della libreria AltroQuando vicino a Piazza Navona (Roma) non ha ospitato una presentazione libresca (solitamente spaccapalle) ma un poetry slam, ossia una di quelle competizioni letterarie in cui vari autori si sfidano a colpi di parole. E che parole!
Gli autori di 99 rimostranze a Dio (me compreso) si sono succeduti al microfono offrendo la propria ironia. Un orgasmica meraviglia condensata in poche righe, sferzanti, ciniche, sarcastiche. A qualcuno lassù saranno sicuramente fischiate le orecchie.
99 rimostranze a Dio sono molte, e se poi hanno una così pesante
caratura valgono anche il doppio. Eva Clesis, ideatrice e curatrice del progetto non ci ha allietato con il promesso strip tease, ci siamo accontentati della sua bellezza e dell'ironia, due qualità che in mano a una donna fanno sfraceli soprattutto se decide di diventare edititrice (www.ottolibri.it) esordendo con progetti così brillanti. Se poi indossa anche calze di Philippe Matignon è il massimo. Le indossava, ero in prima fila!
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Da sinistra, Eva Clesis e Silvia Gentilini |
Al mio fianco Marco Proietti Mancini, amico e rimostrante ma anche promotore, senza di lui non so se sarei finito tra gli autori. Lui mi segnalò il progetto e lui mi sollecitò per l'invio della rimostranza.
Nota di merito per i pochi rimostranti che ho potuto ascoltare. Tra cani disillusi, uteri in rivolta, donne da rispedire al Signore, irriverenti batacchi di campane e piccioni dispettosi c'è stato da ridere, e vi ricordo che scrivere testi unoristici è molto, molto complicato. I rimostranti ci sono riusciti toccando anche temi importanti, su cui riflettere dopo aver chiuso il libro.
Lettura STRA - Consigliata.
99 Rimostranze a Dio
Autori Vari
Curatrice Eva Clesis
Ottolibri Edizioni
Euro 6
Anche in eBook
mercoledì 29 gennaio 2014
L'amore questo bastardo | Recensione su Dazebao News
OMA - “L’amore questo bastardo”, e-book di Sam Stoner, racconta di un single per scelta, che mai rinuncerebbe al silenzio di casa sua, né al vuoto che gli infonde il portarsi a letto “un’estranea a settimana”. Lui, fervente cattolico, é più rassicurato a sperimentare con la moglie del suo migliore amico, anch’essa cattolica praticante, tutte le posizioni del kamasutra.
Grazie alla giornalista Bruna Alasia per la sua recensione pubblicata sulla testata Dazebao News. E' riuscita a mettere in evidenza alcuni importanti elementi della storia che mi sono divertito a narrare. Al di là delle battute e dell'ironia ha colto la profonda tristezza dell'uomo single, lontano dall'amore.
lunedì 20 gennaio 2014
Sam Stoner si racconta su Dazebao News
"Roma - Incontro con Sam Stoner, quanrantenne che si affaccia alla ribalta dei nuovi scrittori, in un pomeriggio di pioggia. Ha un'aria riservata e inglese, così diversa dalla maschera della sua pagina facebook che, attraverso stimolanti argomenti di discussione,calamita folle di fans, soprattutto donne..."
Non vale. Così si gioca sporco. Una vera imboscata in stile Stoner. Sì, un'imboscata per farmi parlare di me. Complimenti alla giornalista Bruna Alasia per essere riuscita a sfoderare il suo fascino, oltre alla professionalità, e avermi fatto vuotare in parte il sacco su me stesso. Che volete, il mio ego è particolarmente sensibile agli apprezzamenti.
martedì 7 gennaio 2014
Joyland di Stephen King visto da Sam

Né mi chiederò dell’assenza di
culi e tette. Non ti sei infrocito, solo che il tuo cuore ha preso parecchie
legnate ultimamente. Non provare a negare. Ho le mie fonti. Poi non pubblichi
qualcosa a tuo nome da molti mesi. E non dirmi che le questioni di cuore ti
hanno distratto.
Uno scrittore non si distrae
mai. Così dicono i burocrati della parola, quelli che vanno a peso, quelli che
scrivono dalle 18.10 fino alle 19.49 ogni giorno mentre guardano qualche
trasmissione televisiva. Tu invece sei in balia del tuo umore, se fossi donna
saresti in fase pre-mestruale permanente. Per tua fortuna, invece, le follie
caratteriali femminili ti limiti a subirle. Che gran botta di culo…
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Copertina italiana |
Tornando ai libri, mi sembra
che l’ultimo romanzo che ti ha intrattenuto sul water sia Joyland di Stephen King. Perché non hai
scritto nemmeno una riga? Faceva cagare? Certo, altrimenti non sarebbe rientrato nella "playlist da cesso" ma oltre l'effetto lassativo cosa ne pensi? Anche
per te somiglia a Colorado Kid, il romanzo breve senza capo né coda uscito nel
2005? Lo sapevo, ti conosco troppo bene, Sam. Anche quello, come Joyland,
presentato come giallo. Secondo te però c’è sempre da imparare dalla scrittura
di King. Ok, sono d’accordo ma la storia, quella proprio non va. I personaggi
invece funzionano. Come dici? Che ti è piaciuta la descrizione della fidanzata
del protagonista, quella che King dipinge come vera stronza, egoista, un po’
troia e superficiale? Ma chi è la bella che ti ha fatto così incattivire, Sam?
Per fortuna nel romanzo c’è un'altra ragazza decisamente in gamba, almeno non è come nelle storie di Patrick McGrath lette e amate dalle donne. McGrath, nelle sue pagine descrive tutte le protagoniste in modo pessimo. Demolisce la figura della moglie, della figlia, dell'amica, dell'amante, della madre e si fa amare come autore. Un genio.

Giuseppe Mallozzi, amico che divora libri come Sam divora bucatini, ha definito questo romanzo un "Young adult" (genere letterario che tratta temi riguardanti gli adolescenti, scritti in modo tale da essere visti dal loro punto di vista). Direi che ci ha preso alla grande, Sam. Mi fa piacere che anche tu sia d'accordo. Vedo però che non molli la presa, da vero fan di King dici che solo lui avrebbe potuto elevare un "Young adult" a pregevole giallo. Insomma un'occasione mancata per il Re.
Sam, è tempo di muovere le
chiappe e scrivere, altrimenti ti farò assaggiare la punta dei miei stivali.
Che dici? Io non indosso stivali? Cacchio vuol dire, la frase ha un altro effetto con gli stivali. Mai letto Thompson o Crumley? Certo che sì, sei stato tu a
farmeli conoscere. Ok, ti lascio alle tue cose, non ti incazzare. Se proprio
vuoi sfogartela chiama la tua bella.
Vaya con Dios, amigo.
Joyland
Stephen King
Sperling & Kupler
Anno 2013
351 pagine
Traduzione Giovanni Arduino
Euro 19,90
Vaya con Dios, amigo.
Joyland
Stephen King
Sperling & Kupler
Anno 2013
351 pagine
Traduzione Giovanni Arduino
Euro 19,90
lunedì 4 novembre 2013
Sam Stoner e Ventidue Pallottole
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Copertina dell'antologia noir "Ventidue Pallottole" |
Sono felice di comunicarvi che a gennaio per la EF
Edizioni uscirà 'Ventidue Pallottole', un'antologia di racconti noir ideata e
curata da Enrico Teodorani di cui faccio parte.
Non vi nego l'entusiasmo con il quale ho accolto l'invito a far parte di questo progetto.
In primis perché ideato da un autore che stimo molto e poi perché mi è stata concessa l'occasione di poter scrivere un vero racconto Noir, di quelli che richiamano le atmosfere cupe e passionali degli anni Quaranta e Cinquanta. Così è nato il mio racconto "Senza Pietà".
"Si tratta di un progetto a cui tengo molto, anche perché, se il libro
andrà bene, potrebbe diventare il primo volume di una serie." dice Enrico sul suo blog. "Oltre a me, con tre
racconti inediti di Durìn, gli autori presenti sull'antologia sono (in ordine
alfabetico):
Massimo Baglione, Valeria Barbera, Nunzio Campanelli, Angela Di
Salvo, Bruno Elpis, Fabio
Girelli, Francesco Grimandi, Alessandro Maiucchi, Stefano Andrea Noventa & Fabio
Giannelli, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Daniela Piccoli, Graziano Sardiello, Lorenzo
Spurio, Sam Stoner,
Cristano Tanduo, Andrea Teodorani."
lunedì 28 ottobre 2013
La mia rivista Horror è on line!
Finalmente la mia rivista
gotica/horror è online!
Sì, per chi ancora non lo
sapesse, oltre che dilettarmi scrivendo storie noir, hard boiled e crime sono
anche ideatore, direttore editoriale (insieme a Cinzia Giorgio) e responsabile
del progetto grafico (da solo) di una rivista horror, Mary Shelley Project
Magazine.
Del resto il mistery è sempre
stato una mia grande passione. E quando si parla di mistery, quindi di soprannaturale,
si parla non
solo di Stephen King, Rod Sterling e Richard Matheson ma anche dell’Ottocento, quello di Edgar Allan Poe e Lovercraft, di Mary Shelley con Frankenstein, di Bram Stoker con Dracula, di Stevenson con Lo strano caso del dottor Jeckyll e il signor Hyde, di Oscar Wilde con Il ritratto di Dorian Gray e ancora di Henry James con Giro di vite e M.R. James ed Edith Wharton.
Opere e autori capaci di
affascinare il lettore dopo oltre due secoli dalla pubblicazione. È qui che
arriva Sam Stoner, per omaggiare questi grandissimi autori con il giusto
tributo, per ricordare a chi segue l’horror contemporaneo che tutto è nato nell’Ottocento,
dalla geniale penna di questi mostri sacri.
Il risultato è una rivista di grande impatto visivo, che non concede spazio al pulp, che se ne frega dello splatter. Una rivista che va dritta al cuore dell’horror. Che cerca di portare alla luce ciò che è nascosto nella mente di autori folli. Si spazia non solo nella letteratura ma anche nel cinema, nella pittura, nella musica, nella poesia, nelle leggende popolari. L’horror nella sua veste più agghiacciante e primitiva.
La rivista è cartacea ma vista
l’impossibilità di raggiungere tutti gli appassionati con la carta, ci siamo
lasciati sedurre dalla tecnologia. Mary Shelley Project Magazine è così on
line.
A voi la lettura del numero 3.
mercoledì 9 ottobre 2013
Sam Stoner a Radar - Salone di letteratura per ragazzi di Roma
Si terrà al Centro Culturale Elsa Morante (Roma, zona Eur laurentina) RadaЯ,
il Primo Salone di letteratura per ragazzi di Roma! Dall’11 al 14
ottobre 2013, dalle ore 10 alle 22. Quattro giorni di eventi, manifestazioni,
incontri con autori d’eccezione come Giulio Leoni, Frediano Finucci e Francesco
Falconi di Mondadori, Giovanni Nucci di Salani, Roberto Genovesi
di Newton & Compton. Ci saranno poi fumetti, proiezioni,
oggettistica, videogiochi gratuiti a cura del VIGAMUS, Museo del
videogioco di Roma. Saranno presenti anche le giornaliste Carla Cucchiarelli e
Roberta Ammendola del Tg3 Lazio e Silvina Pérez di La7.
Chi ama il fantasy e la fantascienza sa che nel Lazio mancano le
manifestazioni su questi temi. Allora, con il patrocinio del Municipio Roma
IX, in collaborazione con il Centro Culturale Elsa Morante e Zetema,
e con la partecipazione di Assoartisti (Associazione italiana artisti),
ecco un Salone sulla letteratura per ragazzi.
L’offerta è varia e spazia da autori a editori che esporranno i loro
migliori prodotti. Ci saranno inoltre presentazioni di libri e fumetti,
esibizioni e conferenze sulle possibilità lavorative offerte dal settore, per
invogliare i giovani a entrare nel mondo dell’immaginario come professionisti.
Il programma è ricchissimo:
Dott.ssa Laura Crivellaro Assessore alla Cultura
Dott. Domenico Durastante Assessore Politiche Scolastiche
Cons. Maurizio Filipponi Vice Pres. Commissione Cultura
Ore 10.30: Terzo Padiglione. Incontro con Giulio Leoni (Mondadori). Modera Cinzia Giorgio
Ore 11.45: Terzo Padiglione. Incontro con Francesco Falconi (Mondadori). Modera Francesca Costantino
Ore 16.30: Incontro con Giovanni Nucci (Salani). Modera Cinzia Giorgio
Ore 18.00: “Da Edmond Hamilton a Robert Howard, le origini dell’avventura”. Incontro con Armando Corridore (Elara Edizioni). Modera Pier Luigi Manieri
Ore 20: Sala video. Proiezione dei seguenti cortometraggi: “Inside Batman” di Peppe Coco, “Virus” di Flavio Talamonti e Kyf Picture e incontro con i registi. Modera Pier Luigi Manieri
Ore 11: “Nei tuoi occhi di bambino” incontro con Tiberio Timperi. Presenta Cinzia Pellegrino
Ore 12: Presentazione del libro “I figli di Baal” di Francesca Costantino. Modera Pier Luigi Manieri
Ore 16: Tavola Rotonda “Scrittura per ragazzi ed editoria digitale”, con Silvina Pérez (giornalista e autrice televisiva La7), Frediano Finucci (giornalista e autore televisivo La7 e autore Mondadori), Gabriella Armando e Claudio Saba (Nuove Edizioni Romane). Modera Cinzia Giorgio
Ore 17.30: Presentazione “Bakemono Lab”
Ore 20: Sala video. Proiezione dei seguenti cortometraggi: “Doors” di Michele De Angelis, “The Place” di Francesco Cinquemani e incontro con i registi. Modera Pier Luigi Manieri
Ore 16.30: Presentazione del romanzo “L’Enigma Botticelli” (Melino Nerella Edizioni) di Cinzia Giorgio con Sam Stoner (Mary Shelley Project Magazine), Carla Cucchiarelli (vicecaporedattore Tg3)
Ore 18: Presentazione Rivista “Mary Shelley Project Magazine” con Pier Luigi Manieri, Cinzia Giorgio e Sam Stoner.
Ore 19: Conferenza “Tecnologia, piaceri profani e Roma nella scrittura di genere e nel Futuro“, parteciperanno: Massimo Mongai, Alessio Brugnoli, Sandro Battisti. Modera Pier Luigi Manieri.
Ore 20: Sala video. Proiezione del cortometraggio: “The Hill” di Omar Protani e Marco Farina e incontro con i registi. Modera Pier Luigi Manieri
Ore 10.30: “Il teatro per ragazzi” lezione aperta di Raffaele Castria, Direttore Artistico del Teatro Stabile del Giallo di Roma
Ore 10.30: Presentazione della prima pubblicazione integrale in Italia dell’intera saga di Oz. Presenta il progetto Mariangela Mincione con l’editore Claudio Maria Messina (Robin Editore).
Ore 11.30: incontro con Roberto Genovesi (Newton & Compton). Modera Pier Luigi Manieri
venerdì 4 ottobre 2013
GIALLOLATINO 2013 premia Sam Stoner
Latina, sabato 28 settembre 2013 poco prima che il sole
anneghi nel mare, il nome di Sam Stoner riecheggia per il salone di Palazzo M.
Già dall'arrivo si capisce che qui si fanno le cose sul serio. Red Carpet, strafighe di hostess che mi accolgono con un sorriso seducente e un paio di gambe esposte sfrontatamente per la gioia dei miei occhi.
All'interno, foto dei più grandi scrittori italiani di genere. Ci sono davvero tutti. A dire la verità preferisco leggere le loro parole piuttosto che guardare i loro volti, non sono il massimo della bellezza anche se alcune laureande con la passione per il giallo sarebbero pronte a qualsiasi cosa pur di ottenere la loro attenzione. Spero sarà così anche per me quando avrò superato i settanta.
Nel salone di Palazzo M. è in corso la presentazione dell'antologia di Giulio Leoni, colui che ha trasformato Dante Alighieri in un investigatore. Sono felice che questa geniale intuizione sia arrivata da un italiano e non dal nsolito americano pronto a saccheggiare la nostra storia e la nostra cultura.
Poi omaggio all'ospite di questa settima edizione, Roberto Costantini, autore dei romanzi "Tu sei il male" e "Alle radici del male". E' suo il racconto che apre l'antologia Giallolatino di cui faccio parte.
Inaspettata vittoria per un racconto noir sfumato di humor, la scrittura che
prediligo, apprezzata anche dai giurati. Il titolo: NERO COME LA MORTE. Di seguito l'incipit.
"Un'ora e tredici minuti. Era tutto qui il tempo che restava da vivere a Tano Vitale, Il Papa, come tutti lo chiamavano. Eppure la paura di morire non era presente nel suo sguardo. In realtà non sapeva cosa fosse la paura. Aveva vissuto sempre a un passo dalla morte, il solo modo per acquisire potere e soldi.Almeno nel suo mondo. Al momento era concentrato nel lanciare nel traffico, alla massima velocità, la sua Porsche 911. Doveva raggiungere in fretta la sola persona che gli aveva dimostrato amore e che si trovava in pericolo di vita."
"Un'ora e tredici minuti. Era tutto qui il tempo che restava da vivere a Tano Vitale, Il Papa, come tutti lo chiamavano. Eppure la paura di morire non era presente nel suo sguardo. In realtà non sapeva cosa fosse la paura. Aveva vissuto sempre a un passo dalla morte, il solo modo per acquisire potere e soldi.Almeno nel suo mondo. Al momento era concentrato nel lanciare nel traffico, alla massima velocità, la sua Porsche 911. Doveva raggiungere in fretta la sola persona che gli aveva dimostrato amore e che si trovava in pericolo di vita."
Stretta di mano di Carlo Parri, attestato di riconoscimento,
copia dell’antologia e flash. Sì, copia dell’antologia già stampata, come se ci
trovassimo in Svizzera o in Giappone. Eppure siamo a Latina. Merito
dell’efficienza della macchina organizzativa diretta da Gianluca Campagna.
E poi gli autori presenti: l'amica Marzia Musneci, Giulio Leoni, Roberto Costantini, Andrea Carlo Cappi, Stefano Di Marino, Carlo Parri e ancora G.Pinketts (direttore
artistico), Biagio Proietti (direttore tecnico) e Franco Forte, direttore collane editoriali
Mondadori.
giovedì 12 settembre 2013
Mary Shelley Project Magazine
Domenica 15 settembre alle ore 19.30 a Roma (zona Eur) nell’ambito del FantaFestival di Roma presso il Centro Elsa Morante ci sarà la presentazione della rivista cartacea di cultura gotica/horror MaryShelleyProject Mag. Sam Stoner, nella veste di co-ideatore, direttore editoriale e responsabile del progetto grafico, vi aspetta per un saluto e per sfogliare la rivista insieme alla co-ideatrice e direttrice esecutiva Cinzia Giorgio. All’evento parteciperanno anche i collaboratori romani: Daniela Contini, Paola Pegolo, Elizabeth Sherrinford, Marcello Gagliani Caputo, Marco Proietti Mancini, Arthur Lombardozzi.
Partecipazione con lo spirito, possibilmente un poltergeist, da parte dei collaboratori esterni:: Rosanna Mele, Antonella Leone e ai fotografi Andrea Talarico Ph e Lucian Olteanu. Presenterà Pier Luigi Manierii, direttore del Centro Elsa Morante. Al termine ricco BUFFET E APERITIVO per tutti i presenti. Ingresso gratuito. http://www.maryshelleyproject.com/
lunedì 24 giugno 2013
RECENSIONI: Massimo Rossi | L'ombra del bosco scarno
Un
giallo supportato da una squadra di livello, costituita da tre abili donne: il
suo agente e le sue editrici, Chantal ed Eliana abili nello scovare scrittori
capaci e di talento, che ben poco concedono alle mode e alle lusinghe di un
mercato editoriale sempre più privo di contenuti.
Ma
passiamo al romanzo.
L’impianto
è quello di un giallo classico, per quanto molti, compreso l'editore, considerino l'opera un thriller psicologico. La parte psicologica è forte, tuttavia, amio parere, una vittima e l’indagine per scoprire il
colpevole collocano il romanzo nel genere Giallo.
Molti sono gli elementi che il capace Massimo Rossi esplora: i legami familiari, il rapporto di coppia, il tradimento, la fede religiosa, la menzogna, la complicità, il razzismo, la diffidenza, la disabilità, l’uso di sostanze stupefacenti, l’ipocrisia, l’omosessualità maschile e femminile, la comunità, l’elemento psicologico.
Molti sono gli elementi che il capace Massimo Rossi esplora: i legami familiari, il rapporto di coppia, il tradimento, la fede religiosa, la menzogna, la complicità, il razzismo, la diffidenza, la disabilità, l’uso di sostanze stupefacenti, l’ipocrisia, l’omosessualità maschile e femminile, la comunità, l’elemento psicologico.

Un
aspetto mi ha colpito, il non uscire mai fuori dalle righe.
368
pagine nelle quali la scrittura di Rossi è salda e sicura. Non una sbandata,
una leggerezza, un’ingenuità tipica delle opere prime. Struttura e dialoghi
sono sempre ben calibrati.
Notevole
lo sviluppo dei personaggi femminili, per i quali è necessario spendere qualche
parola in più. Sia la protagonista che le coprotagoniste mostrano una
complessità mai raggiunta dai protagonisti maschili. L’indagine psicologica è
profonda. Le prime vittime sono le donne, ma sono anche quelle capaci di
riscattarsi ed evolversi. Le sole capaci di ascoltarsi e comprendersi, come
anche di soccombere a se stesse. La protagonista, Helena, incaricata delle
indagini, è il personaggio più forte, ma la sua forza è messa al servizio dei
più deboli. Una forza mai ostentata, mai declamata ma presente. Un personaggio
del genere in mano a un altro scrittore avrebbe rischiato di diventare una macchietta.
Prima o poi una battuta da super eroe sarebbe sfuggita. Non a Rossi, capace di
dosare con perizia ogni parola.
Interessante
anche la capacità dell’autore di dirigere con sicurezza decine di personaggi.
Davvero molti. Eppure non capita mai di perdersi tra le decine di nomi. Nomi
vagamente nordici, che non ci danno nessuna indicazione certa sull’etnia, tanto
meno del luogo nel quale si svolge la storia. Eppure non si avverte il bisogno
di saperlo, perché la comunità montana nella quale si sviluppa il romanzo non è
un “non luogo” bensì una località che tutti, almeno una volta, hanno
frequentato. C’è la sensazione di sentirla come familiare, riconoscibile.
La
storia scorre fluida, sembra quasi un racconto e non un romanzo di 368 pagine.
Un
solo appunto: la difficoltà nelle prime tre pagine di permeare la storia. Tre
pagine nelle quali l’elemento naturale e paesaggistico sembra predominare. Del
resto il titolo “L’ombra del bosco scarno” a questo elemento rimanda. Tuttavia
il luogo è solo apparentemente protagonista della storia, nella quale
predominano le emozioni violente e i sentimenti. I veri protagonisti sono l’uomo
e la donna, con le loro fragilità e le loro paure.
Lettura
consigliata.
Titolo:
L’ombra del bosco scarno
Autore:
Massimo RossiEditore: Scrittura & Scritture
Pagine:368
Prezzo: € 15,50
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